Sono state davvero tantissime le richieste per aderire al bonus acqua potabile pervenute all’Agenzia delle Entrate. Si tratta di una facilitazione fiscale a fronte dell’acquisto e dell’installazione, nel corso del 2022, di sistemi finalizzati a migliorare la qualità dell’acqua.
Tra questi rientrano a pieno titolo i purificatori a osmosi inversa di IWM.
L’iniziativa del Governo, in linea con le politiche Ue, è quella di migliorare l’acqua domestica. L’obiettivo è ridurre il consumo di acqua in bottiglie di plastica, altamente inquinanti. E noi italiani, tra i maggiori compratori di acqua imbottigliata al mondo, abbiamo risposto con numeri record alla possibilità di bere quella del rubinetto dopo la filtrazione.

Boom di richieste: definita l’esatta quota di credito d’imposta
Le domande sono state così numerose che l’Agenzia delle Entrate ha appena definito e comunicato la quota di credito d’imposta effettivamente spendibile per il bonus 2022. Come specifica l’Agenzia nel provvedimento del 3 aprile scorso, per le spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022 la percentuale del credito d’imposta utilizzabile è pari al 17,9005%. La quota è stata determinata in base al totale dei bonus acqua potabile richiesti con comunicazioni valide presentate dal 1° febbraio al 28 febbraio 2023 e riferite a spese sostenute nel 2022.
Le spese hanno raggiunto quota 27.932.195 di euro su un limite di spesa fissato a 5 milioni di euro. Da qui la percentuale appena comunicata.

Bonus prorogato anche nel 2023
Il bonus, introdotto per la prima volta nel 2021 e poi replicato anche nel 2022 (con un tetto di 5 milioni di euro appunto) è stato prorogato anche per il 2023.
Il limite di spesa è stato però portato a 1,5 milioni di euro.