Acqua di Firenze, Acqua dell’Elba, Acqua di Sestri Levante e… molto altro (a iniziare dalla mitica Acqua di Giò, amatissimo profumo di Armani per uomo e donna). Strano destino quello dell’acqua: da liquido notoriamente insapore, incolore e inodore, diventare un profumo. Gli esperti di naming, marketing e comunicazione hanno molto da dire sull’argomento, visto che l’acqua è potentemente ancorata nell’immaginario di ognuno di noi come sinonimo di freschezza, vita ed eterno rinnovamento. Insomma, il non plus ultra per un profumo.

I segreti dell’Eau
Ma c’è di più, allungando lo sguardo Oltralpe, dove da sempre le diverse formulazioni della profumeria contengono la parola eau, acqua appunto: Eau de Parfum, Eau de Toilette, Eau de Cologne. Le più leggere sono le Eau de Cologne e le Eau de Toilette, con una concentrazione della fragranza nell’alcol che varia dal 3 al 15%. Nell’Eau de Parfum, invece, la concentrazione di profumo sale fino al 20%. Buono a sapersi, per comprare il prodotto giusto e scegliere se lasciare dietro di sé un vago sentore o una scia duratura.