
Secondo le ultime analisi diffuse dall’Istat, il nostro paese è paragonabile a un colabrodo. Ogni anno persa l’acqua in quantità impressionante. Nel periodo 2020-2022, la distribuzione idrica italiana presenta delle carenze che comportano una perdita di risorse necessarie per soddisfare il fabbisogno di circa 43 milioni di persone. Nel dettaglio, nel 2020, rispetto al 2018, si è registrato un calo del volume complessivo di acqua movimentata delle reti comunali di distribuzione dell’acqua potabile pari a circa l’1%. Tuttavia, nonostante questo leggero calo, le perdite in distribuzione sono rimaste stabili al 42,2%.
Con percentuali simili si conferma la situazione di inefficienza di molte reti comunali di distribuzione dell’acqua potabile.
Le perdite sono un problema serissimo
La questione delle perdite rappresenta uno dei principali problemi per la gestione sostenibile ed efficiente dei sistemi di approvvigionamento idrico. Anche se molti gestori del servizio idrico stanno adottando misure per migliorare la capacità di misurazione dei consumi, la quantità di acqua dispersa in rete continua a essere elevata.
In base ai dati dell’Istituto di Statistica, va persa l’acqua per circa 157 litri al giorno per abitante. Se si considera una media nazionale di consumo pro capite, la quantità di acqua dispersa nel 2020 sarebbe stata sufficiente per soddisfare il fabbisogno idrico di oltre 43 milioni di persone per un anno intero.
Solo un comune su quattro ha perdite inferiori al 25%
I dati sono molto preoccupanti, come riferisce il rapporto dell’Istat. Oltre la metà dei comuni italiani (57,3%) presenta perdite idriche totali in distribuzione uguali o superiori al 35% dei volumi immessi in rete. Inoltre, il 25,5% dei comuni registra perdite ancora maggiori, pari ad almeno il 55%.
Solo in meno di un comune su quattro (23,8%) le perdite idriche sono inferiori al 25%. Valori davvero gravi, soprattutto in un anno come questo, contraddistinto da una severa siccità. Si tratta di aspetti che richiedono un’attenzione crescente da parte del mondo scientifico e degli stakeholder.