Questo è il periodo dell’anno in cui si presenta l’influenza, e il virus colpisce indistintamente grandi e piccoli. Senza contare tutte le sindromi parainfluenzali – con tosse, raffreddore e altri disturbi – tipiche di questi mesi invernali.
In generale, non c’è di che preoccuparsi, ma quando si ammalano i bambini è difficile tenere a bada l’ansia. Se il piccino ha la febbre, dunque, che fare affinché si senta meglio?

I consigli dei pediatri

La SIP, società italiana di Pediatria, ha pubblicato sul suo sito alcune indicazioni utili per alleviare il disagio del bambino e per far sentire più tranquilli mamma e papà. Innanzitutto, è bene sapere che la febbre rappresenta un aumento della temperatura corporea superiore ai 38°C. Per misurarla, è preferibile utilizzare un termometro digitale posizionato sotto l’ascella.
È consigliabile effettuare la misurazione in condizioni di riposo e in un ambiente fresco, poiché la temperatura corporea può variare in base a fattori come i pasti o l’attività fisica.

In caso di febbre superiore ai 38°C, è opportuno consultare il pediatre che saprà indicare i farmaci più adatti. Gli antibiotici non vanno mai somministrati senza indicazione medica.

Il ruolo dell’acqua

Mentre non è necessario forzare il bambino a mangiare se non ha appetito, è invece importante assicurarsi che beva a sufficienza. Con la febbre infatti, la richiesta di liquidi dell’organismo aumenta. La scelta migliore è sempre l’acqua, ma se più gradite possono andare bene anche camomilla o spremuta.

Alcuni rimedi della tradizione, come l’applicazione di una borsa del ghiaccio sulla testa o spugnature con aceto, non sono indicati: meglio lasciarli nel passato.

A letto? Anche no!

La febbre non implica automaticamente il riposo a letto; è possibile scegliere, insieme al bambino, un luogo confortevole della casa in cui trascorrere il periodo febbrile. Probabilmente il piccolo avrà più occasioni di distrarsi e si sentirà anche meglio.