Icomportamenti della popolazione, gli stili di vita, le opinioni e gli atteggiamenti che li condizionano hanno un grande impatto sui cambiamenti climatici e sulla sostenibilità ambientale. Lo studio di tali comportamenti, che assume rilevanza anche in termini di benessere sociale e qualità della vita, genera un set informativo a disposizione delle scelte di politica ambientale. Lo rivela l’Istat, presentando la sua indagine multiscopo “Aspetti della vita quotidiana”, che contiene anche una batteria di quesiti relativi ai comportamenti ecocompatibili.
La prima preoccupazione? Il climate change
Nel 2022 i cambiamenti climatici si confermano al primo posto tra le preoccupazioni per l’ambiente: così si esprime oltre la metà della popolazione di 14 anni e più (56,7%). Seguono i problemi legati all’inquinamento dell’aria, avvertiti dal 50,2%. Al terzo posto, leggermente distaccata, si colloca la preoccupazione per lo smaltimento e la produzione dei rifiuti (40,0% delle persone di 14 anni e più). L’inquinamento delle acque (38,1%), l’effetto serra e il buco nell’ozono (37,6%) sono percepiti come ulteriori fattori di rischio ambientale a livello globale.
Molta meno attenzione per gli “altri” problemi
Gli altri problemi ambientali preoccupano meno di tre persone su dieci. In fondo alla graduatoria vi sono le preoccupazioni che coinvolgono una quota ristretta di persone (circa 1 persona su 10). Tra questi ci sono l’inquinamento elettromagnetico, le conseguenze del rumore sulla salute e la rovina del paesaggio. Quest’ultima è una preoccupazione in crescita nelle regioni del Nord ed è percepita in maniera più forte nelle regioni a vocazione turistica, ad esempio in Trentino-Alto Adige, oppure in regioni industrializzate come la Lombardia.
Quasi metà della popolazione non spreca acqua
L’attenzione verso comportamenti ecocompatibili non è caratteristica precipua delle fasce di età giovanili. Solo dopo i 25 anni di età iniziano a manifestarsi comportamenti decisamente più virtuosi. Non spreca acqua il 49,5% delle persone tra i 14 e i 24 anni rispetto al 73,9% degli over 55. Allo stesso modo mostra attenzione a non sprecare energia il 48,6% degli under 24 rispetto al 76,6% degli over 55 anni.
Le signore più green
Per concludere, nell’indagine si scopre che le donne sono mediamente più attente a mantenere comportamenti ecocompatibili. Le differenze più evidenti si colgono soprattutto sui comportamenti di acquisto: legge abitualmente le etichette degli ingredienti il 40,8% delle donne rispetto al 28,7% degli uomini e acquista come prassi alimenti o prodotti biologici il 1 5,9% delle donne e contro l’11,4% degli uomini. Le donne sono inoltre in media più accorte a non sprecare acqua (70,2% rispetto al 64,9%) ed energia (72,5% rispetto al 67,0%).