Fino a 480 euro in meno, ogni anno. A tanto ammonta il risparmio per chi sceglie di bere acqua del rubinetto al posto di quella in bottiglia, secondo un calcolo basato su una famiglia di tre persone. A dirlo è la quattordicesima edizione di In buone acque, report tematico di sostenibilità sulla qualità dell’acqua potabile del Gruppo Hera, multiutility che serve 3,6 milioni di persone tra Emilia Romagna, Friuli e Marche. I benefici, oltre che per il portafoglio, sarebbero importanti anche per l’ambiente: se tutti i clienti del gruppo bevessero esclusivamente l’acqua del rubinetto, potrebbero essere evitate circa 420 milioni di bottiglie di plastica. 

Acqua sicura e controllata
Nel territorio servito dalla multiutility, infatti, tale risorsa è controllata da oltre 3.200 analisi al giorno, effettuate dai laboratori del Gruppo ma anche da Romagna Acque e dalle Asl territoriali, che confermano tutte la stessa cosa: l’acqua è non soltanto buona – con valori di calcio, magnesio e potassio in linea con quelli delle acque minerali in bottiglia in commercio, ma è anche sicura – con valori di cloruro, nitrato e nitrito inferiori di oltre l’84% ai limiti di legge. Secondo operatore nazionale del comparto per volumi di acqua fornita, Hera ha anche ha deciso di affrontare e sfatare alcuni falsi miti che distorcono la percezione pubblica del tema. Secondo uno studio , ad esempio, solo il 26% delle persone conosce l’entità della propria spesa annuale per l’acqua, con la maggior parte degli intervistati che quindi ignora o addirittura sovrastima questa cifra. Un fatto, questo, davvero curioso, anche perché l’Italia – a differenza anche qui di quel che pensa la maggioranza delle persone – ha tariffe idriche tra le più basse d’Europa.

Consumiamo circa 220 litri di acqua al giorno
La confusione, non a caso, regna sovrana anche sulle attività di cui si compone il servizio idrico integrato, con una metà abbondante degli intervistati che non vi include le attività di fognatura e depurazione, fondamentali invece per una corretta chiusura del cerchio e per la restituzione all’ambiente di una risorsa compatibile con ecosistemi e ulteriori riusi. Tant’è che il 40% dei costi del servizio idrico serve proprio per gestire fognatura e depurazione.
Senza dimenticare i consumi idrici giornalieri di ognuno di noi, che il 68% delle persone stima fra i 155 e i 190 litri e che invece hanno ormai raggiunto i 220 litri.