
Abbiamo imparato che la lavastoviglie è il sistema più ecologico – se ben usata e soprattutto ben riempita – per lavare bicchieri, posate, pentole. Ma se nel lavello ci sono solo un paio di piatti, viene naturale sciacquarli a mano. Ma quale acqua funziona meglio? Quale bisogna utilizzare per avere un servizio scintillante? Quella calda o quella fredda?
Calda se la situazione è “seria”
Conviene usare l’acqua calda solo se la situazione è “seria”, nel senso che le stoviglie devono essere davvero sporche. L’acqua calda, infatti, aiuta a sciogliere e rimuovere più facilmente e velocemente il grasso dagli utensili da cucina, come piatti, pentole e padelle. Un’altra buona ragione per usare l’acqua calda è che le alte temperature possono contribuire a eliminare i microrganismi dannosi, contribuendo a una maggiore igiene.
Fredda per il risciacquo ecosostenibile
Prima di aprire il rubinetto, conviene ricordare che l’acqua calda comporta un maggior consumo energetico rispetto a quella fredda. Di questi tempi, meglio usare con parsimonia tutte le risorse, acqua ed energia comprese. Pertanto, è consigliabile utilizzare acqua calda solo quando necessario, ad esempio per piatti particolarmente sporchi. Per il lavaggio quotidiano delle stoviglie, può essere sufficiente quella fredda. Inoltre, quando si devono lavare i piatti, è sempre importante utilizzare anche un detersivo specifico. Il detergente rimuove lo sporco e igienizza, indipendentemente dalla temperatura dell’acqua che viene utilizzata. E, se si può, conviene utilizzare la lavapiatti, naturalmente a pieno carico e con un programma ecologico!