
Igiovani italiani bevono con regolarità l’acqua del rubinetto. Il 60% della generazione “under” consuma infatti l’acqua pubblica, confermando di adottare realmente pratiche nel segno della sostenibilità. La media nazionale, invece, è molto diversa: solo il 29,5% degli italiani sceglie l’acqua del rubinetto, un dato ancora davvero basso.
Gli ultimi dati
Delinea questo scenario il Libro Bianco 2023 “Valore Acqua per l’Italia”, giunto alla quarta edizione e realizzato dall’Osservatorio istituito dalla Community Valore Acqua per l’Italia creata nel 2019 da The European House – Ambrosetti per rappresentare la filiera estesa dell’acqua in Italia. Il volume sarà presentato in forma integrale il prossimo 22 marzo (in occasione della Giornata mondiale dell’acqua) a Roma.
In Italia la qualità dell’acqua è buona
I risultati dell’indagine sorprendono, dato che l’Italia è il primo tra i grandi Paesi europei per qualità dell’acqua del rubinetto. Nel nostro Paese l’85% della risorsa viene prelevata da fonti sotterranee (quindi protette e di qualità) contro il 69% della Germania, il 67% della Francia o il 32% di Spagna e Regno Unito fino al 23% della Svezia.
Più fiducia al Nord
Nel Nord-est c’è maggior fiducia sulla qualità dell’acqua del rubinetto (87,4% degli intervistati la ritiene di livello alto o medio), mentre al Sud e nelle Isole la fiducia scende di oltre 14 punti percentuali al 72,8%. Cosa non convince? Nel Nord-Italia è soprattutto il sapore, ma al Centro e al Sud non si sentono sicuri della qualità di quest’acqua o non si fidano dell’igiene delle autoclavi.
Come viene percepito il cambiamento climatico?
Anche se il 70% degli intervistati riconosce il 2022 come l’anno più caldo di sempre, gli italiani considerano il cambiamento climatico come il terzo problema più grave che affligge il Paese (37,4% delle risposte). Prima di questa voce si posizionano infatti la “sanità” (39,9%) e soprattutto l’“occupazione” e l’“economia” (62,2%).
Ancora più in basso
Se si restringe l’osservazione alla propria zona di residenza il cambiamento climatico scivola al 4° posto fra i problemi più gravi. E’ scavalcato anche dalla carenza di infrastrutture e gestione della mobilità. I 2/3 del campione intervistato, infine, sottostima gli impatti del cambiamento climatico sull’agricoltura.