Glo ormai temutissimi cybercriminali stanno cambiando bersaglio. Adesso a essere sotto attacco è… l’acqua. Proprio così: come riporta un recentissimo articolo della CBS, negli ultimi tempi gli attacchi informatici contro i servizi idrici statunitensi stanno diventando sempre più frequenti e più gravi. L’allarme è partito dalla Environmental Protection Agency (Epa, l’agenzia Usa che si occupa della salute ambientale). L’Epa ha sollecitato un’azione specifica da parte di gestori e istituzioni per risolvere “le minacce e le vulnerabilità urgenti in materia di sicurezza informatica”. Sopratutto, si richiede un intervento per proteggere le forniture pubbliche di acqua potabile del Paese.

Il 70% dei servizi pubblici è a rischio

L’Epa ha reso noto che circa il 70% dei servizi pubblici ispezionati dai funzionari federali ha violato gli standard del Safe Drinking Water Act. Ciò significa che esistono reali rischi di intrusioni da parte dei cybercriminali o attacchi informatici. I funzionari hanno esortato anche i piccoli impianti e i gestori idrici a migliorare le loro policy di protezione in fatto di cybersicurezza.

Proteggere l’acqua

“Proteggere l’acqua potabile del nostro paese è una pietra miliare della missione dell’EPA. Siamo impegnati a utilizzare ogni strumento, comprese le nostre autorità di controllo, per garantire che l’acqua potabile del nostro Paese sia protetta dagli attacchi dei cybercriminali“. Lo ha detto  il vice amministratore dell’EPA Janet McCabe. I possibili rischi di questi attacchi, infatti, possono prevedere la sospensione della fornitura e danni agli impiant. O, peggio, mettere in pericolo la sicurezza dell’acqua stessa alterandone i livelli chimici.

Non è una novità, purtroppo

Negli Usa, i tentativi da parte di gruppi o singoli di entrare nella rete di un fornitore di acqua e di rimuovere o danneggiare i dati web non sono una novità. Più recentemente, tuttavia, gli aggressori hanno preso di mira anche le operazioni dei servizi di pubblica utilità. Ma chi si nasconde dietro a questi crimini informatici? Secondo gli esperti americani, sarebbero soprattutto gruppi mossi da motivazioni di tipo geopolitico.