Cuore della night life milanese, i Navigli salgono alla ribalta della cronaca per il progetto di riapertura che li riguarda e che almeno in parte restituisce al capoluogo lombardo lo status di città d’acqua. Chiusi progressivamente nel silenzio generale (l’ultima chiatta per il trasporto della sabbia attraccò nel Naviglio Grande nel 1975) i piccoli corsi d’acqua che hanno fatto il successo commerciale della Milano che fu torneranno sempre più a connotare la città, anche da un punto di vista paesaggistico e turistico. E il bello è che non è un sogno, ma un progetto in avanzato stato di realizzazione, che si è sviluppato e modulato negli anni in un costante dibattito con la cittadinanza e in particolare i residenti delle zona interessate, le cui osservazioni e richieste hanno contribuito a determinare il piano definitivo dei lavori.

Primi canali a Nord
La prima fase  di riapertura riguarda la zona Nord della città, con cinque tratti per un totale di 2 km. I tratti recuperati avranno una forte connotazione verde, con aiuole che creano spazi di seduta e alberature lungo il camminamento che fiancheggia il corso d’acqua. Spazio al verde, ai pedoni e alle piste ciclabili anche per le altre tratte recuperate, che prevedono anche zone centrali come quella vicino a Porta Volta, a via Francesco Sforza e alla basilica di San Lorenzo.